In Giro con Be•E. Il Passo della Colma

La 19esima tappa del Giro d’Italia 2021 entra nel vivo. Lasciandosi alle spalle Omegna e il lago d’Orta, la carovana è pronta ad affrontare il passo della Colma, valico posto a quasi 1000 m s.l.m., che dal Cusio porta in Valsesia.

Dalla SP46, che attraversa Nonio e la sua frazione Brolo, si gira a destra in direzione Arola. Brolo merita una citazione a parte. Oltre a essere un grazioso borgo affacciato sul lago, è il paese ufficiale dei gatti. C’è un monumento e una strada dedicata a loro. E quasi ogni casa ha una piastrella con raffigurato un micio. Il motivo di questo legame con i gatti sembra legato a una leggenda settecentesca, quando gli abitanti volevano avere una parrocchia autonoma da quella del comune di Nonio. La gente di Nonio li prese in giro commentando “quand al vien parrocchia Brol al ratt metarà su al friol” (quando Brolo diventerà parrocchia, il topo si metterà il mantello). Alla fine Brolo ebbe la sua parrocchia e il gatto che scaccia il topo diventò il loro simbolo. 

Questo tratto tra Omegna e Brolo fa parte del percorso dell’anello Azzurro del Lago d’Orta, un itinerario in bicicletta molto bello che costeggia tutto il lago.

Svoltando invece in direzione Arola si comicia a salire lungo una tranquilla strada immersa nei boschi, a cui, tra l’altro, in occasione del Giro è stato rifatto l’asfalto.

Arola è un piccolissimo borgo di 227 anime, nella valle del fiume Pellino, con vicoli caratteristici. Il principale monumento è la Chiesa di San Bartolomeo, edificata nel seicento.

La strada che porta al Passo della Colma fu inaugurata nel 1968 e ha creato un forte legame tra le varie comunità di questo territorio. Ha consentito infatti il collegamento tra la valle del fiume Pellino e la Valsesia. Il primo paese che si raggiunge una volta scollinato è Civiasco, proseguendo si arriva fino a Varallo Sesia, di cui vi parleremo domani. In cima al passo è stata messa una targa per ricordare come questa opera sia stata un pezzo fondamentale per lo sviluppo di questi paesi.

Attraversare in questi giorni questi comuni fa emergere la vera essenza del Giro, un momento di festa e visibilità per tante piccole comunità.

Paesi che si colorano di rosa, artigiani che preparano le loro opere in omaggio al passaggio dei corridori.

Un momento di festa collettiva che accende l’entusiamo di chi non è abituato a vivere grandi eventi. E allo stesso consente, a chi non li conosceva, di apprezzare luoghi che sono veri e propri tesori.