Dopo aver superato le colline con i suoi magnifici vigneti i corridori della 104esima edizione del Giro d’Italia si dirigeranno verso il lago d’Orta.
Gioiello incastonato nelle montagne del Cusio, reso ancora più prezioso dall’isola di San Giulio, il lago è capace di regalare una magia unica. Nel nostro sito ne parliamo molto, sia per i luoghi artistici e paesaggistici da visitare sia per i bellissimi itinerari da percorrere in bicicletta. In primis, l’anello azzurro che costeggia il lago con le sue spiaggette caratteristiche, ma anche le tante possibilità per pedalare tra i piccoli borghi sopra Orta.
Il borgo di Orta, Pella, Omegna e tanto altro ancora. Cè veramente da perdersi nelle bellezze di questi luoghi.
Il lago d’Orta è senza dubbio ai primi posti della nostra classifica dei luoghi del cuore. La carovana, dopo aver superato Borgomanero, si troverà al bivio che ogni turista affronta, andare verso la costa orientale o quella occidentale del lago? Il 28 maggio si andrà verso la costa orientale, verso Orta per poi salire verso il Mottarone e ridiscendere ad Omegna. Nei prossimi giorni vi parleremo anche di altri luoghi intono al lago.
Oggi sfruttiamo l’occasione del passaggio del Giro per parlarvi di un piccolo borgo, che anche noi abbiamo scoperto da poco e di cui siamo rimasti affascinati, Bugnate, raggiungibile svoltando un pò prima del bivio.
Bugnate, frazione del comune di Gozzano, fa un pò da spartiacque ideale, anche nel nostro racconto, tra le colline e il lago.
Si raggiunge percorrendo una strada asfaltata in salita, molto poco requentata. Una volta superato il centro si prosegue verso la cappella della Madonna della Guardia.
Qui c’è un punto panoramico per ammirare il lago, tra i più belli che possiate trovare. In un silenzio che vi avvolge, consapevoli di gustarvi una cosa rara, rimarrete incantati. Come lo rimase il re Vittorio Emanuele III. Nel 1907 da qui osservò il territorio per progettare le Grandi Manovre, opera militare per difendersi da possibili attacchi nemici da nord, e finalizzata con la costruzione della Linea Cadorna.
L’incanto che questo luogo gli suscitò è testimoniato dalla targa ai piedi della cappella.